Frate Francesco, prossimo alla morte, indicò il luogo dei giustiziati, degli ultimi, quello che veniva comunemente chiamato "Colle dell'Inferno", come zona della sua città natale nella quale avrebbe desiderato essere sepolto.
Subito iniziarono i lavori di costruzione della sua tomba e della imponente basilica che la custodisce.

Per la sua edificazione vennero interpellate Maestranze Lombarde, le più abili dell'epoca nelle realizzazioni di opere murarie.
Allo splendore geometrico della facciata della basilica, venne aggiunto un ricamo di pietra, una finestra di luce, un rosone dal forte valore simbolico.

Il rosone della basilica di San Francesco è caratterizzato da proporzioni matematiche dense di significato.

La figura circolare, come linea infinita, senza inizio e senza fine simboleggia Dio, il centro del fluire della storia degli uomini, il centro della storia della salvezza, rappresentato nel punto vuoto centrale dal quale si diramano dodici colonnine tortili unite tra loro da un archetto trilobato.

Il dodici è uno dei più rilevanti numeri biblici (dodici erano le tribù d'Israele, i profeti minori, gli Apostoli, i mesi dell'anno, le ore del giorno e della notte).

Nel secondo cerchio troviamo quattordici tondi con cinque petali che suggeriscono la figura di una rosa, simbolo della manifestazione divina e del concepimento di Maria.

Nel terzo cerchio sono presenti quarantasei colonnine, altro numero biblico dalla forte valenza simbolica, che si riferisce alla Creazione ed alla Rivelazione del Cristo.

I rosoni così composti intendono anche esprimere l'idea del divenire umano, che si irradia dal centro, Dio, per ritornare ad Esso. Questo è simboleggiato anche nell'ultimo cerchio, il cui motivo a serpentone contiene all'interno appunto il simbolo arcaico dell'infinito.

Il rosone della basilica di San Francesco come appare oggi, sembra realizzato in pietra candida, in realtà, in origine era arricchito con decorazioni a mosaico i cui colori richiamavano i quattro elementi della natura: aria, acqua, terra e fuoco.
Questi dividevano il rosone in quattro parti identiche in corrispondenza dei quattro Evangelisti posti all'esterno del rosone, ancora oggi ben visibili.

HUMILIS, consapevole della bellezza e del significato di questa opera scultorea, ha dato vita alla più realistica riproduzione del rosone della basilica di San Francesco di Assisi interpretata da un gioiello.

Con la cura dei dettagli si può raggiungere la perfezione.